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Nylon

Origine: sintetica. II suo polimero e' un derivato del petrolio.

Base chimica : poliammide 6 o 6.6.

Cenni storici : il poliammide 6.6 fu scoperto nel 1935 da Wallace Carothers nei laboratori della DuPont di Wilmington nel Delaware. Opportunamente lavorato, produceva un filamento continuo simile alla seta. L'importanza della scoperta fu compresa immediatamente dal management DuPont che organizzo' un gruppo di esperti per la ricerca di un nome commercialmente valido per il nuovo prodotto. La scelta cadde, infine, su "Nylon", derivazione di NoRun - letteralmente "senza smagliature" - NuRon, e poi Nulon. Sempre nel 1938, in Europa, Paul Schlack dell'IG Farben, un trust che riuniva le principali industrie chimiche tedesche, riusciva a polimerizzare il2014 World Cup Clint Dempsey Home white Jerseys 2014 World Cup USA Clint Dempsey Jerseys 2014 World Cup Landon Donovan Away Blue Jerseys Landon Donovan #10 2014 World Cup Soccer Jerseys 2014 World Cup Landon Donovan Home white Jerseys 2014 World Cup USA London Donovan Jerseys oakley outlet oakley outlet caprolattame e ottenere cosi il poliammide 6, prodotto e distribuito in seguito da Bayer con il marchio Perlon. In Italia, fu Rhodiatoce ad acquisire già nel 1939-40 dalla DuPont la licenza e i brevetti per la produzione del poliammide 6.6. Nel 1956 Bemberg e Snia si assicurano le licenze per il nylon 6. II primo paio di calze in nylon fu presentato dalla DuPont nel 1939 all'esposizione internazionale di San Francisco. II 15 maggio 1940, tre anni dopo il suicidio del geniale Carothers, furono messe in vendita le prime paia di calze realizzate con questa fibra "robusta come I'acciaio, sottile come una ragnatela, eppure più elastica di tutte le comuni fibre naturali". Fu un successo clamoroso perché il nylon permetteva di realizzare calze belle, brillanti e resistenti a un costo notevolmente inferiore a quelle in seta. Nel corso della II guerra mondiale, la produzione di nylon venne dirottata a scopi bellici - i paracadute, per esempio, erano in nylon. Le calze in nylon tornarono sul mercato nell'immediato dopoguerra. Nel 1948 la seta era già stata superata dal nylon. Nello stesso periodo la produzione di nylon si espande a Germania, Gran Bretagna, Francia e Italia. A metà degli anni '50 in Francia fu messo a punto un processo di lavorazione che aumentava I'elasticità delle fibre di nylon piatte. Le fibre testurizzate hanno un aspetto meno liscio, ma aumentano notevolmente I'aderenza delle calze alle gambe, aumentando quindi la vestibilità e riducendo drasticamente il numero delle taglie richieste. II poliammide 6 o 6.6 testurizzato e' alla base delle calze composte in 100% nylon.

Sezione: mono e multifilamento circolare nel nylon standard. Modifiche alla sezione influenzano la lucentezza e la morbidezza del filato. La sezione circolare (scarsa riflessione della luce) ha un effetto opaco, la sezione trilobata (maggiore riflessione della luce) un effetto scintillante, mentre la cosiddetta sezione a osso di cane ha una lucentezza serica.

Titolo: varia da 8 (collant estivo) a 140 den

Lucentezza: opaco, superopaco, extra-opaco, lucido; la maggiore o minore lucentezza dipende dalla quantità di biossido di carbonio aggiunta durante il processo di polimerizzazione: tanta più polvere e' aggiunta tanto meno lucido sarà il filo.

Testurizzazione: ad aria; falsa torsione.

Costruzione del filato: il polimero viene riscaldato fino a 300° C e fuso. II fluido così ottenuto viene estruso, cioè passato attraverso una filiera con un determinato numero di fori. In questo modo si formano le bave. Le bave vengono raffreddate e avvolte su una bobina. Gli impianti più moderni filano a oltre 300 km/ora. II numero, la dimensione e la forma dei fori determina I'aspetto e il peso del filo (titolo e sezione). Tanto maggiore e' il numero e la finezza delle bave tanto maggiore e' la morbidezza e il comfort del filato. Se la singola bava ha un diametro inferiore a 1 dtex, viene definita microbava o microfibra. La morbidezza e' estrema, quasi vellutata, ma e' totalmente privo di elasticità (e' perciò necessario abbinarla a un elastomero). Ma questo e' solo il filo greggio di nylon. Per il nylon utilizzato nelle calze e collant alla filatura, specie se il nylon è utilizzato in 100%, segue il processo di testurizzazione, che consente di dare volume ed elasticità al filo. Lo scopo di questo processo e' sì di far allungare il filato quando questo e' sottoposto a tensione, ma anche di fargli recuperare la forma originaria, quando la tensione viene meno. La testurizzazione mediante falsa torsione da' un volume elevato, un'alta elasticità, ma una minore trasparenza, è perciò utilizzato prevalentemente per prodotti tipo filanca. Con la testurizzazione mediante torsione si ottiene un volume ridotto, una minore elasticità, ma una trasparenza elevata: e' perciò scelto per i prodotti tipo voile o stretch. II nylon greggio può anche essere stirato. In questo caso il filo è teso sulle bobine già nel corso della filatura o in una seconda fase della lavorazione. Si ottiene cosi' un filo piatto parallelo, di aspetto molto sottile, ma totalmente privo di elasticità. Diversa la lavorazione per i filati bicomponenti; ogni bava di questi filati e' costituita da due materiali (polimeri di poliammide) con caratteristiche fisiche diverse, estrusi in un'unica bava; il diverso grado di restringimento al calore dei due componenti produce una formazione a spirale molto regolare. II filato cosi' ottenuto è elastico e resistente, particolarmente adatto all'impiego in collant velatissimi o estivi.

Marchi commerciali: il nylon è oggi prodotto e commercializzato da molte imprese. L'industria del nylon ha subito una profonda ristrutturazione agli inizi degli anni Novanta. La DuPont ha assorbito I'inglese Ici, mentre I'italiana SNIA e la francese Rhone-Poulenc si sono unite nella joint-venture Nylstar. In Europa è per la calzetteria a detenere le maggiori quote di mercato sono Nylstar con il marchio Meryl e DuPont con il marchio Tactel.

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