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La calza nella storia
Generalmente si tende a pensare che le origini della calza siano piuttosto recenti. In realtଠnel momento in cui il corpo ha iniziatoad essere vestito anche le gambe sono state coperte: nelle tombe dei faraoni egizi sono stati ritrovati frammenti di calze lavorate a maglia, ad esempio, mentre degli antichi Romani si sa che avvolgevano le gambe con fasce di tela o lana. Certo 蠣he la nascita della calza - cos젣ome viene intesa nell'eccezione moderna - risale al Medioevo, quando la seta comincià¡?essere lavorata proprio per realizzare questo tipo di indumento. A indossarle per젣ome nei secoli precedenti, erano esclusivamente gli uomini, ma nel momento in cui alle donne fu concesso di mostrare le gambe, le calze iniziarono a trovarsi un posticino fra i loro capi di vestiario, sino a diventare - nelle versioni velate in seta - simbolo del lusso. Un lusso destinato ovviamente a poche donne. Sino a quando negli Anni Venti, con l'invenzione del rayon - ribattezzato "seta artificiale" - le calze relativamente velate diventarono accessibili ad una piu larga fascia della popolazione. Si trattava di calze prodotte col sistema della maglia sagomata e cucita.
1938 E' la rivoluzione
Ma bisogna aspettare la fine degli Anni Trenta per assistere ad una vera e propria rivoluzione. Rivoluzione alla quale certo non pensava il francese studioso di chimica Eleuthè²?Ir讨e DuPont de Nemours, quando - immigrato nello stato americano del Delaware - nel 1802 apr젵n impianto per la produzione di polvere nera. Proprio da quella piccola azienda di tipo familiare nel 1938 usc젩l nylon inventato da Wallace H. Carothers, la prima fibra sintetica che veniva definita "resistente come l'acciaio e delicata come una ragnatela". L'anno successivo le calze di nylon iniziarono ad essere vendute in pochi negozi di Wilmington, il centro in cui aveva sede la DuPont de Nemours. Ma dal momento che per acquistarle donne e uomini arrivavano persino da New York, la distribuzione fu avviata subito in tutto il Paese americano, sino a raggiungere - dopo il primo anno - la quota di 64.000.000 di paia vendute. Nel 1940 con l'inizio della seconda guerra mondiale, la produzione di calze in nylon nei titoli pi橮i venne interrotta e le donne finivano col disegnarsi sulle gambe quella cucitura posteriore che caratterizzava le loro amatissime compagne quotidiane.Terminato il conflitto, riapparvero in tutta la loro desiderabilitE fu subito un delirio: davanti ai negozi si formavano lunghe code di donne (come pure di uomini "incaricati" all'acquisto) e, fra di esse, non mancmmeno qualche lite furiosa per I'accaparramento.
Con la minigonna arriva il collant
Gli Anni Cinquanta portano con sé una nuova rivoluzione che si espande subito negli Stati Uniti e in Europa, quella delle calze senza cucitura, le quali si arricchiscono di altre velature e nuovi colori, mentre i progressi tecnologici rendono il nylon meno costoso e, dunque, più accessibile. Con gli anni Sessanta arriva la seconda rivoluzione nei mondo della calzetteria: è ancora una volta firmata DuPont. Il colosso americano lancia sul mercato il suo elastam Lycra. Inizialmente la fibra viene utilizzata nelle calze medicali, ma quando nella prima metà del'65 André Courrèges e Mary Quant lanciano la minigonna, il collant si fà strada, portando con se una migliore vestibilità. E il collant coprente s'impone come nuovo argomento di moda, frutto dell'incontro fra la tecnologia della maglia su circolare con i nuovi filati di nylon testurizzato. Nei periodi successivi tecnica e moda continuano a procedere di pari passo, ravvivando la scena del mercato con l' avvento di calze e collant in pizzo negli Anni Settanta, imponendo i velati eleganti dall' aspetto setoso negli Anni Ottanta e culminando nella ricerca deI massimo comfort degli Anni Novanta. Ai posteri, ma anche a noi, la storia del Terzo Millennio.
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