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Il filato

Il nylon2014 World Cup Clint Dempsey Home white JerseysSpain Home Red Soccer Jerseys Spain Away Black Soccer Jerseys 2014 World Cup Spain Home Red Jerseys 2014 World Cup Spain Away Black Jerseys 2014 World Cup Iker Casillas Home Red Jerseys Italy World Cup Soccer Jerseys 2014 cheap oakley sunglasses cheap oakley sunglasses è largamente il filato più utilizzato nella produzione attuale di calze e collant. Il nylon viene sintetizzato dal petrolio. Le molecole di petrolio vengono spezzettate e poi ricostruite in lunghissime catene molecolari, attraverso una serie di processi: si ottiene cosi il polimero di nylon. II polimero viene fuso a alta pressione e elevata temperatura (300°C); questa sostanza fluida viene filtrata ed estrusa ad alta velocità. II processo di estrusione serve a ottenere un allineamento delle molecole, formando cosi la bava. Un filo di nylon è costituito da un certo numero di bave (anche una sola nel nylon monobava). Le bave vengono raffreddate a aria umida e lubrificate; un getto d'aria le interlaccia prima di venire spolate sulla bobina ad una velocità di circa 300 chilometri all'ora (nel 1940 le macchine per filatura raggiungevano la velocità massima di 1 chilometro all'ora). Si ottiene cosi il filato greggio di nylon, tanto più morbido e confortevole quanto più numerose e fini saranno le bave. Così com'è, però, il filato non è elastico e, dunque, per essere utilizzato in calzetteria deve essere sottoposto a ulteriori lavorazioni.

Stiratura

E' il processo che tende sulle bobine il filo greggio di nylon. Si ottiene cosi un filo piatto parallelo, dall'aspetto sottile, ma ancora privo di elasticità. Inoltre, il filo è molto sensibile ed è facile smagliare la calza.

Testurizzazione

E' il processo che serve a dare volume e elasticità al filo: il filo teso si allunga e recupera la forma originale quando la tensione scompare. Per la calzetteria, vengono utilizzati due metodi di testurizzazione: falsa torsione o air jet o torsione completa. Con la falsa torsione si ottiene un prodotto di elevato volume ed elasticità, ma dalla scarsa trasparenza, è utilizzata perciò nei collant tipo filanca. La testurizzazione mediante torsione da' un volume ridotto e una minore elasticità, ma un'elevata trasparenza; trova dunque impiego nei collant e nelle calze voile o stretch. La formazione della spirale è irregolare. Le bave sono sporgenti, ed è dunque facile tirare i fili del collant.

Elastam

L'aggiunta di elastam nel corso della lavorazione del collant assicura elasticità, aderenza, comfort e vestibilità al capo finito. Può essere immesso nella gamba, nella mutandina o nel cinturino del collant, ovviamente in titoli diversi. L'elastam può essere utilizzato nudo o ricoperto. La ricopertura può essere semplice, doppia, ad aria o core-spun, a seconda dell'impiego finale in collant velati o coprenti e della maggiore o minore qualità del prodotto. L'elastam viene inserito nel collant attraverso due sistemi. Tramato: l'elastam nudo è inserito ogni due ranghi senza formare il punto maglia; in questo modo migliora la vestibilità del collant in senso radiale senza però influire su quella in lunghezza. Generalmente, viene perciò unito a nylon testurizzato. Immagliato: l'elastam, nudo o ricoperto, forma una maglia parallela a quella del nylon. Se è nudo deve essere immagliato insieme a un filo di nylon secondo la cosiddetta tecnica del vanisé. L'elastam e' generalmente usato a ranghi alterni, cioè ogni due file di maglia.

Il processo di lavorazione del collant

II filato destinato a diventare collant viene lavorato su macchine circolari per calzetteria. La tecnologia attuale permette di combinare vari tipi di filato, anche di denarature diverse; inoltre è possibile inserire disegni, cinturini, rinforzi. Ogni operazione - dalla progettazione del disegno al movimento degli aghi sulla macchina - è gestita attraverso un computer. Le macchine cilindriche ad alta velocità, generalmente a 400 aghi, producono da due a sei ranghi di maglie e riescono a realizzare fino a 1,6 milioni di punti al minuto. Inoltre, le macchine più attuali consentono di memorizzare tre articoli differenti con otto taglie ciascuno. In un modello semplice di collant, la gamba e metà della mutandina vengono realizzati in circa due minuti. La lavorazione a ranghi circolari con tipi diversi di filato produce righe orizzontali più o meno visibili. Ovviamente, a una elevata qualità del filato e a una lavorazione accurata corrisponde una minore visibilità delle righe. Un collant normale è prodotto con due tipi di maglia: maglia liscia per la gamba e maglia "micromesh" per la mutandina. La lavorazione micromesh consente di ottenere un tessuto molto resistente che si smaglia solo verso l'alto. Ha però un aspetto a nido d'ape, con scarso "appeal" estetico e, dunque, è spesso riservata alla mutandina o alle punte. Nella gamba viene prevalentemente utilizzata la maglia liscia. Sviluppi più recenti nella lavorazione di calze e collant, tendono a anticipare il processo di tessitura della calza, prima della testurizzazione o dello stiro del filato. Con particolari filati bicomponenti é infatti possibile ottenere una calza greggia che viene poi esposta al calore e al vapore in autoclave, donando cosi alla calza l'elasticità voluta. E' un processo di lavorazione usato in particolare per le calze estive perché la formazione della spirale è molto regolare cosicché le bave sono compatte e molto protette, rendendo più difficile le smagliature.

Taglio e cucito

Dalle macchine circolari escono "tubi" informi che devono essere trasformati in collant. La parte superiore del tubo corrisponde a metà circa della mutandina, che viene perciò aperta e cucita automaticamente a un altro tubo aperto. L'operazione può includere anche l'inserimento di un tassello. Nei collant più pregiati, l'operazione di cucitura non è interamente automatica: questo permette di ottenere una cucitura piatta, talvolta con una banda di rinforzo e il tassello è romboidale, per migliorarne l'aspetto e il comfort. Di livello altissimo sono i collant senza cucitura nella mutandina. II secondo passo è la cucitura, sempre automatica, delle punte. Anche in questo caso, a un collant di pregio corrisponde un filo di cucitura estremamente sottile, il rinforzo della punta con filo ritorto ad alta resistenza. Nei collant a compressione graduata, è un segno di qualità la presenza di un tallone rinforzato che permette il corretto ritorno venoso nella zona.

Tintura e finissaggio

La tintura aggiunge il colore al collant, tanto più il collant è pregiato tanto più il colore deve essere uniforme e senza strisce. Vengono utilizzati coloranti in dispersione per tonalità chiare; coloranti acidi per tonalità da medie a scure; coloranti di complesso metallico per tonalità molto scure, come il nero. Possono essere utilizzate macchine di tintura a palette, impaccatrici o macchine da tintura a tamburo a basso movimento rotatorio. Il finissaggio serve invece a stabilizzare il filato: è un passaggio determinante per l'aspetto e le caratteristiche di elasticità e recupero del collant. E' in questa fase che vengono aggiunti additivi e trattamenti speciali caratteristici di alcuni collant, dal trattamento Sanitized ai più recenti trattamenti antizanzara.

Fissaggio

II fissaggio è l'operazione che consiste nel distendere il collant su un supporto metallico a forma di gamba e nel sottoporlo a brevi vampate di calore in una camera di vaporizzazione o in un forno a secco. I collant semi-fissati sono lisci e appiattiti, ma senza la conformazione della gamba e del piede. I collant non fissati hanno invece un aspetto informe e raggrinzito: l'elasticità e la durata del collant è la stessa, ma l'aspetto è decisamente meno attraente. I collant non fissati coprono perciò le fasce più basse del mercato e i grossi volumi del mercato.

Il controllo qualità

Prima di essere inserito nella busta o nelle scatolette di confezione, il collant viene esaminato su un tavolo luminoso per rivelarne le eventuali imperfezioni.

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